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L'esplorazione e alcune cosette successe in seguito...

Nell'ambito dell'assidua e capillare campagna di ricerca, esplorazione, rilievo e studio delle cavità naturali della Sardegna, il gruppo T.A.G., ha per la prima volta esplorato la grotta di Nurighe, situata nel comune di Cheremule (SS), il 10/08/1988. In quella occasione, i tre esploratori Antonio Sassu, Enzo Mele e Gianfranco Marras, si fermarono dopo circa 40 m. a causa di una strettoia nella roccia viva. Da questa data in poi, ogni esplorazione è stata effettuata con regolare autorizzazione da parte del Consorzio Intercomunale dell'acquedotto di Nurighe.

Il secondo tentativo è del 13/05/1995, ad opera di Enzo Mele, Alessandro Zara, Antonio Serra e Antonello Mele. Stavolta, dopo avere "ritoccato" la strettoia, ci si ferma dinanzi ad una seconda, distante appena 20 m.

Il 02/08/1995, si entra per la terza volta (Enzo Mele, Alessandro Zara e Piero Virgilio), riuscendo a superare il secondo ostacolo e proseguendo ancora per circa 200 m., sino ad una terza strettoia apparentemente sifonante.

Alla successiva entrata, del 10/10/1996, partecipano: Antonio Serra, Antonello Mele, Alessandro Zara e Tore Meloni; i primi due iniziano il rilievo topografico della cavità, mentre gli altri due proseguono l'esplorazione, che ha termine a circa 500 m. dall'ingresso in prossimità di una "frana" che occlude quasi per intero il lume della cavità. E' in questa occasione che viene scoperto un grosso giacimento di ossa fossili dal caratteristico colore nero, alcune inglobate nelle concrezioni ma per la maggior parte sparse sul letto del fiume.

Due settimane dopo, il 25/10/1996, proseguono i lavori, Antonio Serra, Alessandro Zara, Corrado Conca, Piero Virgilio e Antonello Mele. I primi tre eseguono le fotografie delle ossa fossili, mentre gli altri due portano avanti il rilievo topografico.

Il 08/11/1996, si ritenta in quattro, Franco Congiu, Piero Virgilio, Alessandro Zara e Antonello Mele, ma saranno solo in tre a proseguire e portare avanti il rilievo, perche' Franco non riesce a superare, a causa delle dimensioni, la seconda strettoia.

Il 15/11/1996, si ha un incontro a Torralba (SS) presso il Museo Archeologico, tra i rappresentanti del T.A.G. e la Dott.ssa Boninu, durante il quale viene consegnata la segnalazione della scoperta (Prot. n° 13225 del 19/11/1996)

Seguirà, il 23/11/1996 un sopralluogo a Nurighe con i rappresentanti della Soprintendenza (tra cui Mario Sanges e Giuseppe Grafitti) e del T.A.G. (Alessandro Zara, Antonello Mele e Gianmario Demartis).

Il rilievo della grotta viene portato a termine il 21/12/1996 da Alessandro Zara e Antonello Mele, inoltre si tenta inutilmente di superare la "frana" terminale e di localizzare, con l'appoggio di una squadra esterna, il camino. Al momento di riprendere la strada del ritorno, un osso lungo adagiato superficialmente sul letto del ruscello, presumibilmente una tibia di Megaceros Cazioti, viene spostata per impedirne il danneggiamento, ma colpisce l'attenzione degli esploratori a causa di una serie di incisioni, apparentemente non attribuibili a fenomeni naturali. Viene pertanto portata all'esterno in modo da poter essere studiata.

L' ultimo vano tentativo di oltrepassare la "frana", risale al 01/03/1997, ad opera di Davide Pulpito, Alessandro Zara e Antonello Mele. Stavolta si riesce a localizzare il camino sul piano di campagna, grazie alla squadra esterna munita di "sonda vibrometro". Prima del rientro, vengono prelevati due piccoli campioni di sedimento (sabbia a grana grossa) dal letto del ruscello ed inseriti in due diversi sacchetti, come richiestoci dai proff. Cordy, Ginesu e Sias, allo scopo di studiare la microfauna.

Nel mese di Giugno 1997 viene pubblicata, a cura del T.A.G. la notizia della scoperta su SARDEGNA SPELEOLOGICA, rivista semestrale della Federazione Speleologica Sarda (anno VI n°11 - Giugno 1997, pag. 51-52), dal titolo «Ultime notizie dal Pleistocene» a firma di Antonio Serra.

Il 17/03/1998, dietro richiesta della Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro, vengono consegnati copia della documentazione grafica e fotografica del sito ed i reperti su citati.

Nel Settembre 1998, viene pubblicato un dettagliato articolo, con i risultati delle prime ricerche, sulla rivista SPELEOLOGIA, semestrale della Società Speleologica Italiana (anno XIX Settembre 1998 - pag. 52-60) dal titolo «Grotta di Nurighe (Sassari) esplorando il passato», a firma di: Antonello Mele, Antonio Serra, Pietro Virgilio e Alessandro Zara per il T.A.G. (Truma de Arkeo-Guturulugia "Monte Majore" Thiesi), Luciano Trebini per la Soprintendenza Archeologica per le Province di Sassari e Nuoro, Jean Marie Cordy e Muriel Turmes per l'Università di Liegi e Sergio Ginesu e Stefania Sias per l'Università di Sassari. A tale lavoro si rifanno alcuni dei contenuti di questo sito.

Dopo quasi tre anni di silenzio, il 27/09/2001 il Prof. Sergio Ginesu in qualità di responsabile della ricerca emette un comunicato stampa, pubblicato sui giornali della mattina successiva, col quale invita a partecipare a una relazione sulla scoperta di una falange umana tra i resti di sedimento prelevati dagli speleologi del T.A.G. e che si terrà il giorno Sabato 29 Settembre 2001 alle ore 10.00 presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi di Sassari.

Al termine della presentazione, viene emesso un secondo comunicato stampa più dettagliato, ma in nessuno dei due comunicati viene citato il gruppo T.A.G. autore della "scoperta". Questo fatto spinge alcuni soci del gruppo presenti alla presentazione a spiegare personalmente alla stampa l'andamento dei fatti, ottenendo così di essere citati come "scopritori" sui giornali di Domenica 30/09/2001 (La Stampa, l'Unione Sarda, La Nuova Sardegna, etc.).

L'avvenimento causa anche la reazione da parte di alcuni lettori dell'Unione Sarda i cui commenti appaiono nel sito web del quotidiano.

Lunedì 01/10/2002, la notizia della scoperta viene riportata dal quotidiano La Repubblica e dalla Agenzia Giornalistica ANSA.

Martedì 02/10/2001, in seguito ad una riunione straordinaria si decide di chiedere un incontro con la Dott.ssa Antonietta Boninu, della Soprintendenza, per chiarire assieme la situazione circa responsabilità e competenze riguardo l'esplorazione della grotta e il trattamento dei reperti.

Mercoledì 02/10/2001 alle ore 15.30, nell'ufficio della Dott.ssa Boninu, si ha un incontro chiarificatore tra la medesima ed i rappresentanti del T.A.G. Alessandro Zara, Antonio Serra, Franco Congiu e Antonello Mele. In questo incontro si discute la posizione del gruppo e si decide di stilare per la Soprintendenza una relazione che tenga conto della successione cronologica dei fatti.

Martedì 09/10/2001 dietro sollecito della Dott.ssa Antonietta Boninu, durante un'altra riunione viene discussa e redatta la "relazione cronologica" (di cui questo e' un estratto) da consegnare alla Soprintendenza.

Mercoledì 10/10/2001, alle ore 14,30, i rappresentanti del T.A.G. Franco Congiu, Antonio Serra e Antonello Mele, si recano dalla Dott.ssa Antonietta Boninu, e nel suo ufficio la "relazione cronologica" viene letta e discussa, quindi protocollata (prot. n°12740 del 10/10/2001 - pos. Cheremule). Si riceve nella medesima occasione dalla Dott.ssa Boninu, fotocopia del programma del XIV Congresso Internazionale di Scienze Preistoriche e Protostoriche, svoltosi a Liegi (Belgio) dal 2 al 8 Settembre 2001, nel quale è stata presentata la scoperta, e la fotocopia del Corriere della Sera del 30/09/2001, che riporta la notizia di Nurighe.

Giovedì 01/11/2001 Riceviamo una lettera del Nucleo di Sassari del Comando Carabinieri tutela Patrimonio Culturale, con la quale si chiede di "...trasmettere, con cortese sollecitudine ed in modo cronologico e dettagliato tutti gli atti in Vostro possesso, relativi al rinvenimento de quo,..."

Giovedì 08/11/2001 durante la riunione del T.A.G. si decide di inviare la documentazione richiesta sia ai Carabinieri che alla Soprintendenza. La prima viene spedita Venerdì 09/11/2001 e la seconda Sabato 10/11/2001

Martedì 13/11/2001 apprendiamo da un servizio del TG3 Regionale che si trova in Sardegna il prof. Phillip Valentie Tobias, medico antropologo Sudafricano, per partecipare al seminario sul tema: «The Sardinian gateway for humanity between Africa and Europe» che si svolgerà il 15/11/2001 presso la cittadella universitaria di Monserrato (aula magna ore 17,00) e per ricevere, sabato 17/11/2001, la cittadinanza onoraria dal Comune di Olzai (NU). Seguiranno una serie di articoli sull'Unione Sarda, La Nuova Sardegna e servizi sulle principali TV regionali, nei quali si fa riferimento al ritrovamento di Nurighe.

Nel mese di Febbraio 2002 la rivista scientifica mensile Focus n°112, pubblica l'inserto "Almanacco della scienza 2001". Nello spazio sul Settembre 2001, viene scritto quanto segue: «OMINIDE SARDO. Resti di un ominide di oltre 250 mila anni, a cui è stato dato il nome di NUR, scoperti in una grotta della provincia di Sassari». Domenica 27/01/2002 il Corriere della sera pubblica a pag. 25 nello spazio Corriere Scienza uomo/tecnologia/natura, un articolo a firma di Giulio Badini dal titolo «Sardegna, primi uomini arrivati 250 mila anni fa».

Luglio 2002, L'organizzazione Pro Loco di Cheremule organizza un convegno sui ritrovamenti della grotta di Nurighe con la presenza, tra gli altri, del Prof. S. Ginesu ma trascura singolarmente di includere il T.A.G., autore della scoperta, tra i relatori.

Agosto 2004, L'amministrazione comunale di Cheremule, raccogliendo una proposta del TAG, organizza una serata dedicata alla grotta di Nurighe e alle evidenze storiche e naturali del territorio. Per la prima volta gli abitanti di Cheremule possono vedere l'interno della "loro" grotta-sorgente e ciò che conserva. A cura del T.A.G. vengono proiettate e commentate tutte le immagini scattate all'interno della cavità e si discute sulle possibilità future per l'esplorazione della grotta.
> Introduzione
> Il racconto delle
esplorazioni
> Descrizione della
grotta
> Ambiente nel
Pleistocene
< Cronologia



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