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L'osso inciso
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Tra le centinaia di ossa di cervidi presenti sul letto di questo fiume
sotterraneo, una tibia di
Megaceros cazioti
recuperata dagli speleologi è di straordinario interesse a causa dei segni di incisione
che presenta e che difficilmente si sono prodotti casualmente.
Secondo gli esperti tali incisioni, tra l'altro piuttosto regolari e molto
evidenti, non sembrano però corrispondere ai tipici segni di prodotti dalla
macellazione e che si possono riscontrare in reperti analoghi
Questo fossile consente di dare più fiducia all'ipotesi della presenza di un uomo (più propriamente di una
qualche specie di
ominide) coevo ai numerosi animali i cui resti sono conservati nella grotta
Il reperto è stato a suo tempo consegnato alla Soprintendenza ed è attualmente
allo studio presso l'Università di Sassari
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